martedì 22 marzo 2011

STORIA BOLOGNA FC


> Dai campi primordiali al “Littoriale”


Sono lontanissimi i tempi in cui i giocatori del Bologna si davano appuntamento ai prati di Caprara per le attività della neonata squadra rossoblù: era il 1909. In seguito, subentrò il campo sportivo in località Cesoia, fuori porta San Vitale: qui, quanto meno, si poteva godere di porte stabili, che non andassero ricollocate di volta in volta. Il 30 novembre 1913 fu poi inaugurato lo Sterlino, un vero e proprio impianto con tanto di tribuna e recinzione; il campo però aveva un piccolo difetto: era leggermente in salita! Si arriva così ad una data molto significativa: è il 1927 quando Bologna si dota di uno stadio magnifico, il “Littoriale”.
Il nome non lascia dubbi sull’impronta politica della costruzione di questo impianto, promossa infatti da Leandro Arpinati, gerarca fascista podestà di Bologna e presidente della Figc. Uno dei sogni realizzati da Arpinati fu proprio l’edificazione di un grande stadio a Bologna: iniziato nel 1925 e inaugurato il 29 maggio 1927, il “Littoriale” fu il primo stadio italiano sorto per iniziativa pubblica. Si trattava di una vera svolta nella spettacolarità della gioco e della fruizione del calcio: fino agli anni ‘20 gli impianti sportivi, anche quelli monumentali, non si adattavano felicemente alla disputa delle gare né alla loro visione. Genova era una delle rare città dotate fin dal 1911 di un impianto costruito per il calcio, nel 1924 a Udine venne inaugurato lo stadio “Moretti”, nel 1926 avevano visto la luce il “Filadelfia” di Torino e il “San Siro” a Milano (utilizzato solo dal Milan): tutti impianti destinati solamente al calcio, come il “Testaccio” inaugurato a Roma nel 1929. Il “Littoriale” di Bologna no: era un impianto polisportivo, secondo l’indirizzo fascista, in cui il campo da calcio era circondato da una pista podistica a sei corsie e lo stadio stesso era attorniato da due piscine e quattro campi da tennis, configurandosi così come una vera e propria cittadella sportiva. Inoltre, costruito alla periferia della città, presentava uno stile architettonico lontano dall’eccessiva monumentalità dell’architettura fascista, seppure ispirato alla Roma imperiale. Allo stesso modo, anche gli stadi successivamente edificati (in quel tempo ne nascevano in quantità) furono ispirati dal modello polisportivo del “Littoriale”: così l’Arena “Garibaldi” a Pisa, il “Berta” di Firenze, la “Favorita” di Palermo, il “Littorio” a Trieste, il “Mussolini” a Torino, il “Cimbali” di Catania, il “Via Vesuvio” di Napoli ed il “Menti” di Vicenza, uno degli impianti più moderni dell’epoca. Tornando a Bologna, in occasione della posa della prima pietra del “Littoriale” giunse in città il Re Vittorio Emanuele III, mentre Mussolini si presentò il 31 ottobre 1926 su un cavallo bianco, lo stesso su cui venne immortalato nella statua a lui dedicata che campeggiò dal 1927 al 1943 nell’abside che sovrasta i distinti. I muri erano realizzati con il tipico mattone rosso bolognese e le finestre ad arco contribuivano a renderlo un apprezzabile edificio; un’ulteriore particolarità fu conferita, oltre che dal collegamento al portico più lungo del mondo (il portico di San Luca), dalla costruzione della torre di Maratona nel settore opposto alla tribuna. La capienza del “Littoriale” era da capogiro: 50.100 posti, quasi a voler spaventare le compagini avversarie che si trovassero a giocare contro il Bologna e i bolognesi. E in occasione della prima partita ufficiale disputata qui i posti si riempirono tutti: era il 29 maggio 1927 e ad assistere alla vittoria dell’Italia sulla Spagna per 2-0 (con un gol del capitano rossoblù Della Valle) furono addirittura 55.000 spettatori, record assoluto per gli anni ‘20. Fulvio Bernardini giocava allora nella squadra azzurra e ricorda come, alla vigilia della partita, Bologna fosse in pieno fermento e sembrasse la sede di una grande fiera nazionale: macchine con tutte le targhe, treni che scaricavano gente vociante proveniente da tutta Italia, alberghi, ristoranti e locali stracolmi. Un successo che avrebbe contribuito alla scelta di questo stadio come uno degli impianti in cui ospitare il Mondiale del 1934, vinto dalla Nazionale azzurra.

giovedì 3 marzo 2011

Perchè la gioventù!!

Ciao raga questo blog parla di noi giovani,delle nostre passioni,e di quello che vogliamo da questa società corrotta.
Voi cosa ne pensate dei nostri politici oggi?
Dite la vostra non tacete ribellatevi a questa societa che ci da contro




NOI SIAMO IL FUTURO...